giovedì 10 novembre 2011

L'INTRALLAZZO DEL GIORNO

Costanzo D'agostino:
Cosa conteneva il computer che il deputato del PDL si è portato via? Forse prove compromettenti di tangenti e fatti di corruzione? Ci sono altri uomini politici coinvolti date le numerose cricche che si sono formate nel Paese col governo Berlusconi? Prossimamente potremmo saperlo. Intanto andiamo ai fatti.
L’ex presidente di Banca popolare di Milano Massimo Ponzellini e... il suo braccio destro Antonio Cannalire sono indagati dalla procura per associazione per delinquere e ostacolo alle funzioni di vigilanza. Oltre a loro due, c'è una terza persona, il cui nome però non compare nel decreto di perquisizione. Secondo quanto appreso, tuttavia, il suo ruolo nella vicenda sarebbe marginale. L’inchiesta è nata da un rapporto ispettivo di Bankitalia sui finanziamenti erogati al gruppo Atlantis-Bplus Giocolegale.
Secondo la procura, Ponzellini e gli altri indagati avrebbero dato vita a una “associazione affaristica criminale”. Per l’approvazione del finanziamento ad Atlantis e anche di altri finanziamenti, Ponzellini si sarebbe speso “personalmente in maniera del tutto anomala”. Cannalire, uomo legato al business delle macchine da gioco, avrebbe trattato - si legge nel decreto di sequestro - in una posizione di “supremazia” coi dirigenti di Bpm.
ANTONIO CANNALIRE - L' ex braccio destro di Massimo Ponzellini risulta in contatto con "personaggi di rilievo istituzionale", tra i quali Marco Milanese. Nel corso dell'indagine condotta dalla procura di Napoli, infatti, una delle persone interrogate ha avuto modo di descrivere Cannalire come un soggetto "da una parte in stretti rapporti con Ponzellini, su cui esercitava una forte influenza e con cui avrebbe curato pratiche di finanziamento chiaramente anomale, dall'altra parte con personaggi di rilievo istituzionale come Milanese.
Per gli inquirenti milanesi Cannalire potrebbe essere "il terminale di un fascio di interessi di origine politico-imprenditoriale che attraverso lui hanno accesso presso Bpm. Si tratta di interessi diretti ad ottenere finanziamenti, indipendentemente dalle ragioni di merito creditizio o addirittura in contrasto con queste". Insomma Cannalire, sostengono ancora gli inquirenti "potrebbe essere la persona che favorisce o gestisce i guadagni illeciti di Ponzellini, procurandose al contempo di propri". Ed e' sempre Cannalire ad avere forti legami con Marco Dell'Utri (figlio di Marcello Dell'Utri) soprattutto in attività imprenditoriali legate al gioco, ma anche in altri settori.
PERQUISIZIONI - Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Roberto Pellicano e Mauro Clerici, sono in corso 9 perquisizioni negli uffici milanesi di Impregilo e nelle sedi milanesi e romane di Bpm, ma anche in abitazioni private. Perquisizioni solo relative alla posizione di Ponzellini. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria, quando si sono presentati a Roma, in piazza di Spagna, nella casa-ufficio di Francesco Corallo, il titolare effettivo della società Atlantis, che avrebbe ottenuto un finanziamento irregolare da quasi 150 milioni di euro dalla Bpm, su indicazione, secondo l’accusa, dell’ex presidente Massimo Ponzellini.
Corallo, che non è indagato nell’inchiesta dei pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici, davanti ai militari si è dichiarato, da quanto si è saputo, ambasciatore di un Paese caraibico per conto della Fao, invocando l’immunità. Mentre inquirenti e investigatori facevano controlli presso il ministero degli Esteri, da cui è risultato che Corallo non è mai stato accreditato come ambasciatore, è arrivato il parlamentare del Pdl Laboccetta e, sostenendo che un computer che i militari volevano sequestrare nella casa di Corallo fosse il suo, lo ha preso e lo ha portato via.